Le paludi della piattaforma
Quando ci svegliamo controlliamo la mail e i social network già prima di fare colazione. Poi iniziamo a lavorare su G Suite mentre chiacchieriamo con gli amici su WhatsApp tra una riunione e l’altra su Zoom. Le nostre case sono diventate i nostri uffici, e somigliano sempre più a call center. Sembra di essere in trappola. Condannati a uno scroll infinito di fake news, teorie cospirazioniste, meme cringe e risse virtuali, sentiamo crescere la noia e la frustrazione. Internet è diventato asfissiante: siamo impantanati nelle piattaforme. Se l’obiettivo era usare la pandemia per fare un bel reset e ripartire, abbiamo fallito. Allora «come riemergere dalla palude e depiattaformare le piattaforme?» Partendo da questa domanda, Lovink si addentra nei meccanismi con cui le big tech intrappolano l’individuo, possiedono e modellano i mercati, acuiscono le disuguaglianze sociali ed economiche. E traccia una rotta per uscire dalla stagnazione: uno slancio di immaginazione collettiva che ci aiuti a sfuggire al potere delle piattaforme e a riprenderci internet.
Geert Lovink è teorico dei media e studioso di Internet. È autore, tra gli altri, di Uncanny Networks (2002), Dark Fiber (2002), e Nichilismo digitale. L’altra faccia delle piattaforme (2019). Coideatore della mailing list Nettime e di ADILKNO (Foundation for the Advancement of Illegal Knowledge), nel 2004 ha fondato l’Institute of Network Cultures all’Università delle Scienze Applicate di Amsterdam.
Silvio Lorusso è assistant professor e vicedirettore del Center for Other Worlds presso l’Università Lusófona di Lisbona. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro intitolato Entreprecariat (Krisis).
Silvia Dal Dosso è una creativa multidisciplinare e una ricercatrice in nuove tecnologie digitali e subculture del web. Nel 2016 ha co-fondato il collettivo artistico Clusterduck, con cui ha creato mostre collettive come #MEMEPROPAGANDA e Meme Manifesto, e pubblicazioni come The Detective Wall Guide (Aksioma).
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Una riflessione sull’essere umano digitale, sulla vita online, mentre realtà virtuale e realtà reale si fondono e si confondono, la videocamera è sempre accesa, siamo sempre più reperibili, sempre più schiavi delle notifiche, con nuovi tipi di stanchezze e di dipendenze.
La Repubblica
Arte, mediattivismo e studi critici come strumenti di riprogettazione di una nuova convivenza civile, uno spazio di cittadinanza vivibile e inclusivo.
Il Manifesto
A dieci anni di distanza dalla pubblicazione della sua fondamentale critica dei social media, Ossessioni collettive, il fondatore dello Institute of Network Cultures di Amsterdam resta uno dei più radicali e profetici studiosi della rete. La sua analisi sulla social-trappola è più attuale che mai: siamo in preda a una narcosi collettiva, ossessionati dal desiderio compulsivo di esibire le nostre vite.
Domani
- 14 x 22 cm
- 220
- IT
- 2022
- 978-88-8056-170-5