L’abolizione delle specie
Il mondo che conosciamo è un lontano ricordo. L’epoca della Noia, segnata dalla supremazia dell’essere umano sulla Terra, ha ceduto il passo al regno dei Gente, organismi in parte umani e in parte animali che vivono in quel che resta dell’Europa: tre città labirintiche, agglomerate su loro stesse per resistere al deserto che avanza e governate dal saggio e distaccato Cyrus Golden, il Leone.
Ma mentre il re degli animali dorme, altre forze si stanno risvegliando: l’ultima, disperata resistenza umana; il popolo degli Atlantidi, con i suoi misteriosi progetti nelle profondità del mare; le fazioni della tasso, del volpe e della lince, nate in seno all’impero e con ambiziosi piani di espansione e conquista; e, nella giungla oltreoceano, una nuova minacciosa forma di vita postbiologica.
Questo è lo scenario di un romanzo futuristico come L’abolizione delle specie, che offre una prospettiva inedita e fantastica sul declino e la rinascita delle civiltà. Abbracciando millecinquecento anni di storia, un viaggio nei cinque continenti, una fuga sulla Luna e la terraformazione di Venere e Marte, oltre che la manipolazione del tempo, Dietmar Dath costruisce un mondo dove la teoria dell’evoluzione, la matematica e la musica ridefiniscono i destini degli abitanti della Terra e dei loro discendenti. Una guerra che coinvolgerà tre pianeti e innumerevoli popolazioni, fra tradimenti e massacri, tecnologie micidiali e ricerca del sacro, mettendo in scena interrogativi filosofici sull’identità e i ricorsi della storia.
«Dietmar Dath è l’ultimo vero profeta della letteratura tedesca» sostiene il quotidiano Die Welt, «un esploratore del linguaggio per il quale non esistono limiti o barriere: il suo mondo è completamente folle.»
L’abolizione delle specie è il suo capolavoro.
Traduzione di Paola Del Zoppo con la collaborazione di Elena Germani, Marta Pacciani e Beatrice Sensini.
Dietmar Dath è un autore, drammaturgo e poeta tedesco. Critico per il Frankfurter Allgemeine Zeitung, ex caporedattore della rivista Spex, ha pubblicato quindici romanzi e diversi saggi su temi scientifici e politici, e la sua opera a base di «Marx, Darwin, fantasy, heavy metal, zombie e genetica» è stata descritta dal settimanale Der Spiegel come «un mix selvaggio». Già collaboratore del duo di musica elettronica Mouse on Mars, è stato insignito dalla città di Friburgo del Premio culturale Reinhold-Schneider (2020) ed è vincitore del Premio Günther Anders per il pensiero critico (2018).
Con L’abolizione delle specie ha vinto nel 2009 il Premio letterario Kurd Laßwitz, il più importante riconoscimento per la fantascienza tedesca.
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Un’allegoria politica grandiosa, come non se ne vedevano dai tempi della fantascienza russa di metà Novecento.
LIBRARY JOURNAL
In L’abolizione delle specie troverete il weird, il cyberpunk e le grandi epopee alla H.G. Wells sul declino e la rinascita delle civiltà. Non solo: Dath si spinge ancora oltre, affrontando questioni estremamente attuali come la biopolitica e l’impatto delle biotecnologie. Per quanto pazzesca possa sembrare, la storia riesce a saltare avanti e indietro nel tempo e nello spazio con una tale, giocosa facilità da non poter essere descritta in altro modo che: Grande Arte.
BERLINER GAZETTE
Un’epica storia di amore e morte, una lotta per la sopravvivenza in compagnia di Darwin, Lenin e Marx.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
- 14 x 22 cm
- 500
- IT
- 2024
- 978-88-8056-211-5