Made in Rome
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Made in Rome è il programma di Today at Apple dedicato alle giovani comunità romane, con l’obiettivo di fornire alle future generazioni competenze, strumenti e ispirazioni per esplorare le loro passioni e rendere più facile l’accesso a opportunità creative in futuro.
A partire dallo scorso marzo, quattro realtà culturali attive sul territorio romano hanno incontrato alcune comunità di giovani per condividere esperienze, ispirazioni e strumenti, esplorare le loro passioni e immaginare nuove opportunità. I progetti di Made in Rome hanno riguardato quattro ambiti specifici – illustrazione, podcasting, video e musica – con una visione trans-disciplinare e aperta. Realtà come Bomba Dischi, Coconino Press, The Pills e NERO hanno offerto la loro esperienza, coinvolgendo una rete di figure del mondo dell’arte, della scrittura, della musica, dell’illustrazione e dell’editoria in una serie di incontri gratuiti destinati ad associazioni attive nel III e nel VI Municipio di Roma, tra cui il Muretto, Laudes, Parsec e Rispazio.
L’idea alla base dei diversi progetti creativi era quella di dimostrare come questi linguaggi, oggi più che mai accessibili e immediati, possano essere strumenti utili a far sentire la propria voce ed essere parti attive delle comunità in cui viviamo. Ragazze e ragazzi hanno partecipato agli incontri con impegno ed entusiasmo, ascoltando storie e facendo esercizi creativi. Gli argomenti che hanno deciso di trattare nel corso delle sessioni e dei laboratori hanno spaziato dalla salute, sia fisica che mentale, al confronto generazionale, da questioni riguardanti il genere e l’identità fino ad approfondimenti su cultura, arte e musica.
In questo racconto ripercorriamo un po’ delle storie, dei progetti, delle persone e delle comunità che hanno dato vita a Made in Rome, il programma di Today at Apple™ dedicato a diversi linguaggi creativi – tra cui fotografia, coding, musica, arte e design.
Made in Rome e la città
Roma è grande e frammentata, sia dal punto di vista urbanistico che culturale. Per certi versi può ricordare l’idea di una “città frattale”, che manifesta cioè strutture e schemi che si riproducono, simili a se stessi, su scala decrescente. Vista in quest’ottica, Roma è più di un semplice agglomerato di quartieri. Assomiglia piuttosto a un insieme di piccoli mondi, che rimettono in atto le stesse dinamiche della città che li ospita, offrendone tante piccole varianti.
Anche per questo a Roma la creatività spesso si fa spazio in maniera spontanea, organica, tra le maglie di un sistema caotico e complesso. La spinta culturale e artistica non è mai veramente espressione di un centro che “irradia”, ma si costruisce quasi sempre a partire da gruppi di persone e da luoghi, quartieri, attorno ai quali si raccolgono vere e proprie comunità creative indipendenti. Questo carattere spontaneo e dispersivo, mai veramente pianificato, ha portato Roma ad attraversare momenti di inaspettata vivacità, anche in tempi difficili come quelli che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, mostrando che soprattutto tra le nuove generazioni si stanno creando comunità attive e ricche di idee, pronte a scrivere nuove geografie di questa città.
Made in Rome supporta queste comunità fornendo ispirazione, mentoring e competenze tecniche per mostrare ulteriormente lo spirito creativo e il talento delle giovani comunità romane. Personalità del mondo dell’arte, della scrittura, della musica, dell’editoria, dei fumetti, della recitazione, della sceneggiatura, della regia, dei video e content creators hanno incontrato comunità e associazioni attive in alcune zone periferiche della città di Roma, fornendo una guida per affrontare il proprio futuro e per sviluppare il proprio talento al di fuori della scuola.
STORIES
In questa sezione ripercorriamo qualcuna tra le tante storie che hanno animato Made in Rome, attraverso i volti e le parole di alcuni dei personaggi che vi hanno preso parte.
Ariete
Arianna è una cantante italiana di 18 anni. Quando nel 2019 pubblica il suo primo inedito su YouTube, Spazio, viene immediatamente ingaggiata dall’etichetta romana Bomba Dischi. Il nome Ariete nasce casualmente: “non è che creda allo zodiaco, ma sono anche quel tipo di persona che vede una descrizione sull’Ariete e pensa ‘Madonna, sono proprio io questa’. Quindi ci vedo un po’ di me: essere determinata, avere un carattere tagliente e forte”. Ariete è nata ad Anzio, un piccolo comune sul litorale romano, che è lo sfondo di molti dei suoi pezzi, nei quali racconta le relazioni e i conflitti che animano la sua vita.
Nel contesto di Made in Rome ha portato la sua esperienza, esprimendola con l’immediatezza del linguaggio musicale, di fatto uno strumento unico per raccontare e raccontarsi. Ariete dice di essersi immedesimata fin dal primo istante con la classe, composta da ragazzi e ragazze poco più giovani di lei: “Penso che essere giovani sia bello e significhi anche avere una marea di opportunità. Ma ci sono anche altri fattori, le relazioni non accettate dai genitori, i litigi frequenti…”
“Ho visto che avevano la stessa voglia che avevo io (e che ho avuto per tutta la vita) di fare musica… Abbiamo fatto una chiacchierata come se fossimo amic* ed è stata una cosa bellissima” – Ariete
Malu – Municipio III
Malu ha 20 anni e viene dal III Municipio. Ha partecipato a Made in Rome per curiosità, ma ha poi deciso di produrre un suo podcast. Il titolo (ancora provvisorio) è “Il comune che ci differenzia”, ed è pensato come un podcast che affronta tematiche di genere attraverso personaggi di fantasia: “Vorrei parlare di questioni di genere, ma partendo da personaggi di finzione, come per esempio da un cartone animato come Betty Boop, perché spesso nascondono storie che non vengono raccontate. Immagino che in ogni puntata si parta da un personaggio, per arrivare alla vita di tutti i giorni, alle nostre storie”.
Il podcast di Malu ha incuriosito molto tutte le persone che hanno partecipato al progetto Trova la tua voce, che sono rimaste colpite dalla chiarezza e la lucidità con cui la studentessa ha esposto il suo progetto. Quando le hanno chiesto per quale motivo avesse deciso di parlare di questioni di genere, ha risposto:
“A parte qualche tema fatto un po’ velocemente, a scuola di questioni di genere non si discute, il dibattito manca del tutto. Abbiamo chiesto noi di parlare di educazione sessuale e dell’affettività” – Malu
Psicologi
Dietro all’incontro tra Ariete e Bomba Dischi ci sono due giovanissimi musicisti, Lil Kaneki e Drast, ormai noti con il nome di Psicologi. Si conoscono al raduno di un gruppo Facebook di cui fanno parte e cominciano a fare musica insieme. I primi pezzi, tra rap acustico ed emo trap, vengono pubblicati su SoundCloud, finché il duo non viene ingaggiato dall’etichetta romana Bomba Dischi. Nel 2019 realizzano singoli di grande successo come Diploma, Autostima, Alessandra e nel 2020 esce il loro album d’esordio, MILLENNIUM BUG.
Come Ariete, anche gli Psicologi hanno partecipato a Made in Rome, e anche loro dicono di essersi immedesimati molto con le ragazze e i ragazzi del progetto. A conquistarli, dicono, è stata la loro voglia di farsi ascoltare e conoscere, e il loro talento ben oltre le aspettative dei due giovani musicisti, che hanno perfino definito due dei brani creati dalla classe “possibili future hit”. Anche loro, come Ariete, hanno mostrato quanto sia importante lanciarsi nelle cose, avere un approccio spontaneo e imparare a fare per conto proprio.
“Non siamo mai stati tipi da studio… Le cose abbiamo imparato a farcele da soli. Ci piace tantissimo questo progetto perché è figo parlare con persone che si approcciano alla musica in modo così simile al nostro” – Psicologi
Hanno mostrato che quando si scrive musica si può e si deve partire dalla propria vita e dalle proprie storie. Che siano storie felici o tristi, leggere o impegnate, dipende dalla propria esperienza e sensibilità. Alla domanda di una ragazza, che chiede perché i loro testi siano spesso così malinconici, rispondono in modo netto: “un tuo sfogo può diventare una spalla su cui una persona con i tuoi stessi problemi si può appoggiare, per sentirsi parte di qualcosa, anche solo per consolarsi o capire che altre persone hanno vissuto esperienze simili. Una delle nostre caratteristiche principali è che quando viviamo una cosa la scriviamo subito”.
Tiziano – Municipio VI
Tiziano è un ragazzo che viene dal Municipio VI e che, dopo l’esperienza di Made in Rome, ha deciso di portare avanti un’idea per un fumetto, che sta producendo da solo. Appassionato di fantasy, ha mostrato grande talento per tutto il corso del progetto.
Tiziano, giustamente, non vuole svelare il contenuto del suo fumetto: “sinceramente preferirei non dirlo, se funziona, poi lo racconto…”. Sappiamo solo che sarà un fumetto fantasy, che i personaggi non saranno ispirati alla sua vita (almeno non direttamente), e che appena sarà pronto (“più o meno due mesi”, ci dice) proverà a pubblicarlo. Già prima di Made in Rome Tiziano amava il disegno e l’illustrazione; il progetto l’ha aiutato soprattutto su alcuni aspetti più tecnici, che intende approfondire ulteriormente: “dopo aver pubblicato questo, credo che mi iscriverò a una scuola, voglio diventare un professionista”.
Tiziano è bravissimo a disegnare, l’aspetto che lo preoccupa di più e su cui pensa di dover lavorare è la narrazione della storia, come fare a raccontarla nel modo giusto: “non è facile, perché magari poi la storia non funziona, o è già stata sviluppata da un’altra persona…”. L’originalità è un altro aspetto spinoso, ma quando gli chiediamo se sia preoccupato di sviluppare un contenuto unico e originale, risponde che il disegno è il suo marchio di fabbrica, e pensa che sia sufficiente a distinguerlo da tutti gli altri: “penso che nel fumetto ognuno abbia il proprio stile, tipo Frank Miller, che faceva dei personaggi che erano solo suoi, anche semplicemente per il modo in cui li disegnava”.
“Io di solito mi metto a disegnare così, tanto per, pensando a qualcosa… I fumetti mi permettono di esprimere quello che ho in testa, di far conoscere la mia fantasia” – Tiziano
ZUZU
ZUZU è una giovane fumettista italiana di venticinque anni. È oggi tra le più conosciute e ricercate della sua generazione. Scopre il mondo del fumetto d’autore leggendo LMVDM di Gipi in un bar della sua città natale, Salerno. Finito il liceo si trasferisce a Roma, dove nel 2017 si laurea allo IED. Nello stesso anno pubblica Cheese con Coconino, diventando la più giovane autrice mai pubblicata dalla casa editrice. Nel 2018 partecipa al progetto “Fumetti nei Musei”, promosso dal MiC e realizzato in collaborazione con Coconino, con la storia Super Amedeo per il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nel 2019 con Cheese vince il premio come autrice rivelazione al TCBF, il Gran Guinigi come miglior esordiente al Lucca C&G, il premio Satira Politica di Forte dei Marmi e il Micheluzzi per la miglior opera prima al COMICON. Da dicembre 2020 pubblica la striscia settimanale Nuovo sentimento su Internazionale.
Con i ragazzi e le ragazze di Made in Rome, ZUZU ha parlato del suo stile, delle sue storie, di come nascono, di quando ha iniziato a disegnare, del perché lo ha fatto e, soprattutto, di quali sono state le prime, grandi sfide che ha dovuto affrontare nel momento in cui è entrata nel mondo della nona arte. Ma ha anche condiviso alcuni segreti che ha scoperto nel corso della sua giovane carriera, come, per esempio, il fatto che i risultati migliori spesso si ottengono quando la necessità espressiva è forte e immediata, e che non sempre l’imprecisione e la sintesi siano valori negativi.
“La difficoltà del disegno sta nel rinunciare alla perfezione: non sempre si fanno cose belle, anzi, spesso si fanno cose brutte o inutili, ma la soddisfazione sta nel farlo comunque per il piacere di farlo” – ZUZU
Giulia Addazi – Insegnante Municipio III
Giulia, insegnante di Laudes, ha seguito le classi per tutto il percorso, le ha viste appassionarsi e partecipare alle sessioni con impegno e determinazione. Al termine dell’esperienza, ha deciso di incoraggiare questo coinvolgimento dando la possibilità ai ragazzi e alle ragazze di continuare a lavorare ad alcuni progetti iniziati durante Made in Rome, in particolare a quelli legati al programma Trova la tua voce, che prevedevano la creazione di podcast. Ha così avviato una vera e propria redazione che si incontra ogni settimana per discutere idee e spunti da cui partire per creare nuovi contenuti.
“Impareremo a conoscere e amplificare le nostre voci, cercando di capire come incastrare le narrazioni personali nell’analisi della contemporaneità e dei suoi fenomeni. Sperimenteremo” – Giulia Addazi
Ci racconta un po’ più nel dettaglio: “Al termine degli incontri con i talent, una quindicina fra ragazze e ragazzi hanno deciso di continuare a frequentare lo spazio che abbiamo messo loro a disposizione. Probabilmente verranno qui per tutta l’estate, e ne sono anche felice, visto che le alternative per chi deve restare a Roma non sono molte. Le redazioni, dopo la fase embrionale di scoperta e di confronto, si sono incontrate e hanno condiviso i propri progetti editoriali, su cui lavoreremo nei prossimi mesi. Su questi lavoreremo per il resto dell’estate. C’è chi punta a fare quattro episodi sulle tematiche di genere, chi declinerà in tre ambiti – scuola, lavoro, famiglia – il conflitto generazionale. Ci saranno anche un paio di puntate dedicate ad alcuni fenomeni musicali interessanti per riflettere sulle modalità espressive della loro generazione. Nel frattempo, ci sarà chi curerà la parte grafica, chi quella musicale e sonora.”
Dr. Pira
Maurizio Piraccini (Tortona, 1977) è un fumettista, grafico e autore italiano. Leggenda dell’underground sin dai primi anni 2000, autore di uno dei primi esempi di webcomic italiani, I Fumetti della Gleba, Dr. Pira è oggi una delle figure più note e amate del fumetto italiano.
Ai ragazzi e alle ragazze di Made in Rome ha offerto prima di tutto la sua attitudine filosofica verso l’arte e la creazione individuale, che come lui stesso spiega si appoggia su uno dei nodi cardine della vita contemporanea: il relax. Ha spiegato che spesso per disegnare servono le “condizioni giuste”, forse ancor più che la “giusta tecnica”. Per Pira non è necessario avere grandi idee, ma il giusto stato psicofisico in cui svilupparle e renderle proprie, dopodiché si può improvvisare un fumetto a partire da episodi di vita quotidiana, per esempio prendendo spunto da un film o da un programma televisivo, così come da storie ed eventi comuni di tutti i giorni. Ha in sostanza spiegato l’importanza di sentirsi a proprio agio nell’ambiente in cui si lavora.
“All’inizio mi sembrava troppo rischioso dover dipendere dall’ispirazione. Poi ho iniziato e non sapevo neanche come mai mi venisse così bene, è rimasto un mistero fino a un paio di anni fa. Può essere molto rilassante e molto stressante, dipende da come lo fai” – Dr. Pira
Angela Favella
Angela (Udine, 1987) è un’attrice e comica italiana. Ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2010 ha partecipato alla seconda stagione della web serie Freaks! e successivamente al film The Pills – Sempre meglio che lavorare (2016). Ha guidato i ragazzi e le ragazze di Made in Rome nell’arte della recitazione, mostrando come si possa interpretare un ruolo attraverso l’empatia, l’ascolto e il gioco e spiegando come assumere identità diverse e costruire storie a partire da personaggi e contesti del tutto inventati.
“Lavorare con giovani che si appassionano in maniera viscerale come me alla recitazione e al racconto è entusiasmante. Mi ha permesso di saziare la mia profonda passione e curiosità verso l’essere umano, verso le vite, verso i percorsi” – Angela Favella
Momoka Banana
Momoka Banana è una content creator di 27 anni sinodiscendente nata e cresciuta a Roma; laureata in graphic design, è ormai famosa su diverse piattaforme online, tra cui YouTube e Instagram. Sui social tratta della sua vita personale, soprattutto in relazione alle sue origini, affrontando aspetti relativi alla cultura cinese e gli stereotipi che la circondano. Lo fa a modo suo, con un tono leggero e grande lucidità. “In passato, tante persone mi hanno esposto i loro dubbi (ma anche insulti) sulla Cina, spesso basati su pregiudizi e falsi miti. In quel periodo mi sono prefissata un obiettivo: creare più consapevolezza e cultura sul popolo cinese. Così ho unito la mia passione per i social con qualcosa che mi stava a cuore”.
Con la classe di Made in Rome ha affrontato questioni legate al mondo della rete e dei social media, raccontando la propria esperienza e analizzando il modo in cui questi strumenti sono cambiati nel corso degli anni: quali sono oggi i più efficaci da utilizzare per veicolare un certo tipo di messaggio, e quali le tecniche per far sentire la propria voce in maniera originale ed efficace.
“Per me la cosa più bella di internet e dei social è ascoltare punti di vista di persone diverse da noi, che possano arricchirci: sono un modo per creare consapevolezza, dialogo, cultura” – Momoka Banana
CREATIVE PROJECTS
Le storie raccontate fin qui sono parte di un percorso più ampio, strutturato in quattro progetti creativi, ai quali hanno partecipato più di quaranta tra mentor e talent, tre associazioni e moltissim* giovani. In questa sezione ripercorriamo le tappe fondamentali di tutti e quattro i progetti, condotti rispettivamente da Bomba Dischi, Coconino, NERO e The Pills.
Nuovo mondo musicale
Nuovo Mondo Musicale è il nome della serie dedicata al mondo della musica. Insieme alle figure attive nella produzione discografica con l’etichetta Bomba Dischi, la classe del Municipio III ha avuto la possibilità di approfondire il panorama musicale contemporaneo e di scoprire, attraverso la voce di giovani talenti, i tanti mondi creativi che convivono al suo interno: dalla produzione alla grafica, dall’audiovisivo alla fotografia, i ragazzi e le ragazze hanno potuto sperimentare diversi linguaggi testando le proprie predisposizioni e le diverse possibilità espressive.
Durante i primi incontri, la giornalista Virginia Ricci ha intervistato le figure di Bomba Dischi, che hanno svelato i segreti del successo dell’etichetta indipendente raccontando come, partendo da zero, grazie a progetti unici e innovativi, sia riuscita a diventare una delle più importanti in Italia.
L’idea di “fare musica da zero” ha accompagnato la classe per tutto il percorso, a partire dalla sessione con i Pop X, che ha esplorato i modi per produrre musica con le tecnologia digitali e senza grandi strumentazioni, fino all’incontro con gli Psicologi (due giovani musicisti), che si sono concentrati sulle tecniche di produzione, e in particolare sul cloud rap, muovendo dalle loro prime esperienze. Drast e Lil Kaneki (gli Psicologi), appena ventenni dunque quasi coetanei della classe, hanno raccontato come si sono conosciuti, cosa li ha spinti a entrare nel mondo della musica, quali difficoltà hanno riscontrato e come le hanno superate.
Si è creato un dialogo che un’altra giovanissima artista (ARIETE) ha definito “una chiacchierata tra amic*”, durante la quale i ragazzi e le ragazze hanno chiesto pareri sui propri lavori e consigli su come avere successo nell’industria musicale, affrontando gli aspetti più tecnici (la produzione di un brano musicale o la differenza tra una versione unplugged e un pezzo mixato), ma anche questioni ed esperienze personali.
Seguendo l’impostazione interdisciplinare che ha caratterizzato l’intero progetto, alcuni incontri hanno unito il mondo della musica ad altre forme creative; con il regista Vittorio Antonacci, per esempio, la classe è entrata nel mondo dell’audiovisivo, esplorando il ruolo centrale dei videoclip nell’industria discografica. Partendo da alcuni video realizzati per Bomba Dischi, le ragazze e i ragazzi hanno appreso i trucchi e le tecniche per creare un moodboard efficace e in grado di stabilire una sinergia attraente tra musica e immagini.
Con Valerio Bulla (musicista e designer), invece, la musica si è unita alla grafica, in particolare quella delle copertine dei dischi. Partendo dalle sessioni precedenti, la classe ha provato a trasferire sulle copertine le sensazioni provocate dalla musica e dai testi delle canzoni.
Anche BNKR44, un giovanissimo collettivo artistico, ha stimolato la classe a lavorare sull’interazione tra musica e immagini: partendo dall’ascolto di una breve traccia, i ragazzi e le ragazze gli hanno associato alla musica varie immagini, mettendo in luce diverse possibilità e interpretazioni: “la nostra idea è stata cercare di mettervi nella stessa situazione che abbiamo vissuto noi molte volte: abbiamo dovuto ascoltare poco, pochissimo, di ciò che era stato registrato in studio, e abbiamo dovuto scegliere subito le immagini, affidandoci alle prime sensazioni. Non ci siamo mai occupati di grafica nello specifico, ma abbiamo dovuto provarci” (BNKR44).
CLAVDIO, musicista romano, ha invece analizzato il rapporto tra musica e scrittura, e le possibilità di trasformare i pensieri e le idee in melodie. Introducendo i ragazzi e le ragazze al genere cantautoriale, ha lavorato con loro ad alcuni esercizi per produrre dei testi musicali basandosi su esperienze personali. A partire da alcune parole chiave, la classe ha dato libero sfogo alla propria creatività, scrivendo dei brani (più o meno lunghi) che esprimevano esperienze personali, emozioni, sentimenti e stati d’animo. Ecco il testo scritto da Benedetta, una delle partecipanti:
Vorrei solo tornare a casa
E vedere se lì mi trovo
Guardare la Luna tipo la NASA
E scordarmi di tutto quest’odio
Avevo voglia di staccare
Di fare un giro intorno al Mondo
Di guardare con te il mare
Di goderci ‘sto tramonto
Ora invece sono persa
E non mi guardo più allo specchio
Che se mi avvicino troppo
Poi ci vedo il tuo riflesso
Voglio evitare la notte
Il tuo continuo pensare
Il fatto che non lo ami più così tanto il mare
Le mani legate da un filo di voce
Il cuore sospeso che batte veloce
La Luna più fredda
Da quando sei qui
Ed il nostro fuggire
Da ogni santo lunedì
La tua anima così pesante
Che mi tirava giù il cuore
Mentre piangeva danzante
Con le tue fragili paure
Che se stiamo insieme
Questa notte la possiamo superare
Come ogni santo lunedì
Mentre tentiamo di fuggire
– Benedetta
“Speriamo di aver offerto ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di scoprire che altre forme di esistenza, non necessariamente convenzionali, sono possibili e sostenibili. Banalmente parlando, di coltivare i propri sogni” – Bomba Dischi
Bomba Dischi è un’etichetta indipendente fondata a Roma nel 2012. Da allora sta sfruttando la forza di un progetto innovativo che ha scovato alcuni tra i migliori talenti del panorama artistico contemporaneo, tra cui Ariete, Calcutta, Clavdio, Giorgio Poi, Mesa e tante altre voci.
Al progetto hanno partecipato: Bomba Dischi (Alessandro Ricci, Davide Caucci, Brizio, Emmanuele Di Giamberardino), Pop X, CLAVDIO, Vittorio Antonacci, Valerio Bulla, Psicologi, ARIETE, BNKR44, Virginia Ricci.
La tua storia a fumetti
La tua storia a fumetti è il titolo delle sessioni di Made in Rome dedicate al mondo del fumetto, davanti e dietro le quinte. Partendo dal presupposto che chiunque possa disegnare e che per cominciare bastino “una matita e tanta voglia di esprimersi”, in questa serie di sessioni sulla letteratura disegnata diverse figure professionali che lavorano e collaborano con Coconino Press hanno illustrato ai ragazzi e alle ragazze del Municipio VI i vari mestieri che ruotano attorno al mondo del fumetto. Dalle piattaforme online alla scrittura, dal disegno alla creazione di un personaggio, la classe ha esplorato le modalità, i passaggi e le tecniche per autoprodurre il proprio lavoro.
Gli incontri hanno affrontato la produzione dei fumetti, le modalità per disegnare eventi di vita quotidiana immaginando un personaggio, collocandolo in un ambiente e progettando il suo mondo.
Il fumettista e direttore editoriale Ratigher, l’editor Giovanni Ferrara e il fumettista Dr. Pira hanno aperto le sessioni raccontando la nascita di Coconino, la sua storia, le sue pubblicazioni, per poi entrare nello specifico e parlare di che cos’è il fumetto, come funziona la sua industria, quali sono le sue modalità narrative e in che modo è diverso dalle altre forme di racconto.
La fumettista e illustratrice ZUZU, invece, ha posto l’accento sull’importanza delle esperienze personali nella costruzione di una storia, insegnando ai ragazzi e alle ragazze come “disegnarsi” (e raccontarsi) tramite le illustrazioni. Il fumetto è diventato quindi un pretesto per osservarsi dall’esterno, per ripercorrere certe tappe significative delle proprie vite e inserirle in una narrazione. “Mi ha colpito molto il commento di una ragazza, che dopo avermi fatto vedere il suo autoritratto ci ha tenuto a specificare che ha voluto immortalare tutte le cose che la rendono più insicura. Mi ha detto che l’incontro l’ha fatta riflettere sul concetto di bellezza, e ha capito che quelli che prima considerava difetti sono invece le caratteristiche che la rendono unica e speciale. Anche per me il disegno ha avuto questo potere curativo” (ZUZU).
Bianca Bagnarelli (illustratrice e fumettista), ha invece spostato il focus dai personaggi al mondo che li circonda, spiegando come disegnare e, soprattutto, come dare importanza a elementi apparentemente banali (come gli alberi, le macchine, le case); l’obiettivo di questo incontro era enfatizzare l’importanza di tutti gli aspetti che entrano nella cornice di un racconto, e che spesso sono in grado di veicolare significati e suggestioni solo apparentemente marginali, ma che in realtà donano completezza alla narrazione.
Anche Paolo Bacilleri (scrittore e fumettista) ha lavorato con la classe sullo spirito di osservazione: i ragazzi e le ragazze hanno disegnato le persone che fanno parte della propria vita, tenendo a mente tutte le caratteristiche e le peculiarità che le contraddistinguono, cercando di caratterizzarle in maniera unica.
Dopo aver imparato a disegnare un personaggio, insieme al Dr. Pira la classe ha provato a inserirlo in un contesto, scoprendo l’importanza dell’ambientazione di una storia e, soprattutto, dello stato d’animo in cui ci si trova quando si disegna: partendo dalla sua esperienza personale, Dr. Pira ha raccontato i trucchi che utilizza per lavorare, inventare una storia e disegnarla, stimolando i ragazzi e le ragazze a seguire i propri tempi, trovare un luogo in cui si sentono a proprio agio e lasciarsi guidare dall’ispirazione.
“Ho iniziato a lavorare al mare e ho scoperto che questo cambio di contesto mi metteva nella condizione di disegnare meglio: il mio senso del dovere era neutralizzato, non avevo obblighi né scadenze, e quindi disegnare diventava naturale” – Dr. Pira
La tua storia a fumetti ha messo in luce anche l’aspetto interdisciplinare dell’illustrazione, e in che modo la disciplina è strettamente legata ad altri media e altre forme creative. Il disegnatore Paolo Parisi, ad esempio, ha mostrato le connessioni tra il disegno e la musica, e ha lavorato insieme alla classe per tentare di trasferire in un disegno le sensazioni che si provano quando si ascolta un brano musicale. Nella sessione con il fumettista e youtuber Sio e con lo sceneggiatore e disegnatore di fumetti Lorenzo Ghetti, la classe hanno unito il mondo del fumetto a quello dei social media, imparando ad adattare le proprie illustrazioni alle diverse piattaforme online.
Durante la sessione conclusiva de La tua storia a fumetti Ratigher, Giovanni Ferrara e l’agente letteraria Alessandra Sternfeld hanno tirato le fila degli incontri analizzando il “dietro le quinte” dell’industria del fumetto, soprattutto nel contesto internazionale. Alessandra ha raccontato le sue prime esperienze nell’industria del fumetto, in cosa consiste il suo lavoro e quali sono le modalità per espandersi nel mercato internazionale, e come negli anni è riuscita a far tradurre molti fumetti italiani in altri paesi del mondo.
All’inizio la classe era spaventata di fronte dall’idea di dover mostrare i propri lavori – la maggior parte delle persone ha subito messo le mani avanti dicendo di “non saper disegnare”. In realtà, i ragazzi e le ragazze hanno proposto spunti, idee, sviluppato progetti e, soprattutto, mostrato un interesse crescente nei confronti del disegno mettendosi in gioco in prima persona, per dare un proprio contributo anche dopo la fine del progetto.
“Simona, una delle partecipanti, si è offerta di realizzare un murale sulla serranda del centro con il logo de Il Muretto come regalo, perché è stata felicissima di aver partecipato. Per noi è stato un gesto molto significativo” – Vanessa, operatrice Il Muretto
Proprio a seguito dell’enorme riscontro che hanno avuto le sessioni con Coconino, gli operatori e le operatrici de Il Muretto hanno deciso di creare all’interno della comunità dei laboratori di disegno che partiranno nei prossimi mesi, per dare la possibilità a chiunque voglia di continuare a studiare e portare avanti questa passione.
Al progetto hanno partecipato: Ratigher, Giovanni Ferrara, ZUZU, Bianca Bagnarelli, Paolo Bacilieri, Dr.Pira, Paolo Parisi, Sio, Lorenzo Ghetti, Alessandra Sternfeld. Coconino Press è una casa editrice fondata a Roma nel 2000. Prende il nome dalla contea in cui è ambientato Krazy Kat di George Herriman, uno dei primi capolavori del fumetto. Nei suoi primi vent’anni di vita ha cambiato la percezione del graphic novel in Italia, con autori come Gipi, Davide Reviati, Manuele Fior, e ha pubblicato per prima alcuni autori internazionali destinati a diventare maestri, tra i quali Daniel Clowes, Charles Burns, Chris Ware, Jiro Taniguchi, Manu Larcenet, David B. Il compito di Coconino è portare al pubblico ciò che ancora non si aspetta: fumetti che espandono la grammatica del racconto, naturalmente calati nelle più feconde ricerche artistiche di questi anni.
“Per il cervello, leggere delle immagini è un processo strano, insolito, ma che apre a infinite opportunità. È questa la cosa più avvincente dei fumetti” – Ratigher, Coconino
Trova la tua voce
Trova la tua voce è il titolo della serie di incontri che NERO ha dedicato ai podcast e all’idea che l’editoria sia, in fondo, uno strumento molto più immediato, vicino e accessibile di quanto normalmente si creda. Creare una piattaforma editoriale è prima di tutto un modo per farsi sentire e trovare una propria voce. Per farlo basta poco, ma come si sceglie un argomento? Quali sono le piattaforme più adatte a veicolare un messaggio? In che modo fare ricerca può dare spunti e indicare direzioni? Sono queste alcune delle domande che i ragazzi e le ragazze del Municipio III hanno affrontato insieme a NERO, con l’obiettivo finale di immaginare e sviluppare una serie di podcast.
Durante gli incontri la classe si è confrontata con tutti i diversi aspetti legati alla produzione editoriale, dalla ricerca dei contenuti all’editing, passando per meme, interviste, grafica editoriale, scrittura e rapporto con il pubblico.
Tutto questo lavoro è stato realizzato a partire dalle tematiche scelte dalla classe durante i primi incontri, quando i ragazzi e le ragazze hanno iniziato a creare un “diario di bordo”, scegliendo gli argomenti che avrebbero voluto affrontare nel corso del programma. Tra questi la salute fisica e mentale, il conflitto generazionale, l’arte e la cultura, le questioni di genere, il rispetto per le diversità.
Con Irene Graziosi, giornalista e autrice di Venti, le classi hanno lavorato alla comunicazione delle notizie, imparando a selezionarle e a scegliere un tono adatto al pubblico di riferimento.
Con Daniele Manusia ed Emanuele Atturo, giornalisti e autori della rivista sportiva l’Ultimo Uomo, hanno invece scoperto quanto sia importante fare attenzione ai dettagli, così da raccontare in maniera originale e non scontata anche storie, eventi e temi apparentemente inflazionati. Attraverso esercizi mirati a stimolare lo spirito di osservazione, la classe ha messo alla prova la propria capacità di concentrarsi su elementi spesso marginali, riuscendo a proporre letture nuove a partire dall’analisi delle immagini.
“Ricordo che nei nostri esercizi la classe è stata incredibilmente intuitiva e profonda. Ad esempio, in una foto una ragazza aveva elaborato tutta una descrizione basata sul binomio luce/ombra che sinceramente mi ha molto colpito” – Daniele Manusia, l’Ultimo Uomo
Nel caso di Valentina Tanni, storica dell’arte, curatrice e autrice del libro Memestetica. Il settembre eterno dell’arte, la classe si è concentrata sul mondo delle immagini che circolano nel web, e ha analizzato l’universo dei meme scoprendo alcuni dei metodi più efficaci per comprenderli, analizzarli, raggrupparli e taggarli. Partendo dalla ricerca – fattore centrale nella costruzione di una storia – le ragazze e i ragazzi hanno esplorato le modalità di raccolta e catalogazione delle immagini per ottenere un archivio redazionale.
“Sono rimasta colpita dalla rapidità con cui sono entrat* in contatto con l’argomento della sessione e dalla facilità con cui l’hanno fatto proprio, con serietà, ma non senza un’utile dose di umorismo” – Valentina Tanni
Il concetto di “archivio” è stato centrale anche nella sessione con Federico Lupo, curatore, artista e graphic designer della casa editrice Union Editions, che ha guidato la classe nella creazione di un progetto editoriale con un’estetica convincente e un linguaggio visivo efficace a partire dal mondo che ci circonda, dalla realtà e da tutte le immagini, le storie, le persone e gli stati d’animo che abitano i nostri archivi personali.
Con Matteo de Giuli e Nicolò Porcelluzzi, editor de Il Tascabile, la classe è entrata nel vivo dei podcast, parlando soprattutto di come si pensa un’intervista: quali domande fare, come farle, come scegliere la persona giusta, toccare aspetti interessanti e riportare correttamente le conversazioni registrate.
Momoka Banana, invece, ha spostato di nuovo l’attenzione sulla rete: partendo dalla sua esperienza personale e dalle sue strategie di comunicazione, ha svelato i segreti per emergere con originalità all’interno dei social media, veicolando il messaggio in modo efficace ma allo stesso tempo autentico e personale.
Tutto il materiale prodotto durante l’incontro con Matteo e Nicolò durante la sessione sulle interviste è stato poi raccolto dalla classe insieme a Valerio Mattioli (editor e scrittore) e Ilaria Benini (editor e autrice di podcast); procedendo alla post-produzione audio, che comprende una serie di operazioni che vanno dalla correzione degli errori all’aggiunta di un sottofondo musicale, le ragazze e i ragazzi hanno dato poi vita ai loro podcast (un esempio è Punkz, riportato qui sotto).
I temi scelti dalla classe durante i primi incontri sono stati sviluppati in modi diversi nel corso del programma, hanno costituito un filo conduttore di un discorso unico e allo stesso tempo complesso, fatto di molti spunti pratici (legati alla produzione di contenuti) ma anche e soprattutto teorici. L’impostazione tematica è stata un modo per trasmettere nozioni e allo stesso tempo stimolare lo spirito critico, rendendo Trova la tua voce un’esperienza formativa e, nelle parole di una delle operatrici, “relazionale”:
“La collaborazione con NERO ci ha permesso di sperimentare forme di socialità e formazione inedite e molto rare in questo periodo storico. L’esperienza ha presto raggiunto lo spazio delle relazioni, dimostrando un grande valore formativo” – Paola, operatrice Parsec
Fondata a Roma nel 2004, NERO pubblica libri, cataloghi, edizioni e saggi d’artista. Esplora gli immaginari presenti e futuri dell’arte, della filosofia e della cultura contemporanee. Al progetto hanno partecipato: Valerio Mannucci, Lorenzo Gigotti, Giulia Addazi, Irene Graziosi, Valentina Tanni, Daniele Manusia ed Emanuele Atturo de l’Ultimo Uomo, Matteo De Giuli, Nicolò Porcelluzzi, Ilaria Benini, Valerio Mattioli, Giandomenico Carpentieri e Federico Lupo di Union Editions, e Momoka Banana.
Identità video
Identità video è il titolo della serie di sessioni di Made in Rome dedicate al mondo dell’audiovisivo. Partendo del presupposto che, con le tecnologie digitali, girare un video sia oggi portata di tutt*, il gruppo di attori e le attrici, comedians, imitatori e imitatrici, registi/e, montatori e montatrici di The Pills hanno analizzato insieme alla classe del Municipio VI le modalità attraverso cui veicolare questi contenuti per renderli originali e “fuori dal coro”. Oltre ad alcuni aspetti tecnici legati alla sceneggiatura, al montaggio e alla regia, gli incontri hanno approfondito le tecniche per creare un’identità, entrare nei panni di un’altra persona, e far emergere la propria voce quando si interpreta un personaggio.
“Abbiamo visto che i ragazzi e le ragazze hanno partecipato attivamente, non per dovere ma con entusiasmo ed effervescenza. Questo per noi significa moltissimo” – Rosi, operatrice Il Muretto
I ragazzi e le ragazze hanno affrontato un percorso fatto di scrittura, montaggio, recitazione e editing, passando per l’analisi dei diversi generi cinematografici, le modalità di produzione dei video, l’imitazione, la scrittura di un copione e la regia. Con Luigi di Capua e Luca Vecchi di The Pills, nella prima e nell’ultima sezione la classe ha condiviso i propri gusti, i propri generi di riferimento e le proprie passioni, inaugurando (e poi chiudendo) un percorso in cui le persone che hanno partecipato hanno imparato a dare forma e voce alle proprie ispirazioni e ad ascoltare quelle altrui.
Uno degli scopi principali delle sessioni è stato imparare a mettersi nei panni di un personaggio, con tutte le sue peculiarità e caratteristiche. Con lo stand-up comedian Edoardo Ferrario, ad esempio, i gruppi hanno esplorato l’arte dell’imitazione a partire da persone ed episodi della vita quotidiana, con la premessa che “non serve saper imitare perfettamente per fare dei buoni personaggi. Se vi fa ridere vostro cugino o vostra madre, non c’è bisogno di riprodurre perfettamente la loro voce; bisogna imitare e saper cogliere il loro modo di pensare e spiegare perché vi fa ridere”. Partendo da amic*, parenti, familiari, le ragazze e i ragazzi hanno utilizzato delle memoji per creare un’identità fittizia e hanno provato a cogliere e riprodurre gli aspetti centrali dei loro atteggiamenti e della loro personalità.
“Sono stat* brillanti e creativ*. Mi sono divertito a insegnare perché ho visto che dall’altra parte c’era voglia di imparare” – Edoardo Ferrario
Anche con l’attrice Angela Favella i ragazzi e le ragazze hanno imparato l’arte dell’improvvisazione e a mettersi nei panni di un personaggio; questa volta, però, non hanno tratto ispirazione da storie e persone a loro familiari, ma sono dovut* partire da zero, inventando un’identità, un contesto, una storia e i suoi sviluppi; hanno scoperto come far interagire il personaggio con gli altri, come cambiare i suoi atteggiamenti in base alle situazioni in cui si trova e quali aspetti enfatizzare per renderlo autentico e credibile. Questi esercizi hanno prodotto dei dibattiti sui modi in cui si costruisce un’identità (fittizia, in questo caso, ma anche un’identità propria, reale) e su cosa significhi definirsi e affermarsi in quanto individui all’interno della realtà che ci circonda, soprattutto in un periodo della vita in cui si è alla ricerca di stimoli, idee e progetti per il futuro.
“Durante l’ultima sessione, una ragazza ha preso il microfono e ha detto: ‘regà ve vojo di’ che non c’entra niente dove sete cresciut*, che madre, che padre c’avete avuto. La vita è vostra e potete fare quello che ve pare’. È stato molto emozionante” – The Pills
Con lo sceneggiatore Nicola Guaglione, il montatore Roberto Cruciani e il regista Vito Frangione, la classe ha esplorato il mondo della produzione dei video, le tecniche per migliorare la loro estetica e i trucchi per creare contenuti originali. Nicola Guaglianone ha sottolineato l’importanza della narrazione e la centralità della sceneggiatura nella creazione dei contenuti audiovisivi, per rendere una storia triste, allegra, divertente, o noiosa. I ragazzi e le ragazze hanno ripercorso le loro vite, inventando un personaggio e raccontando la sua storia a partire da episodi di vita quotidiana.
Roberto Cruciani, invece, è partito dal montaggio per sottolineare quanto una scena possa cambiare, passando da comica o drammatica o viceversa, componendola in modi e tempi diversi. Partendo da materiali “neutri”, la classe si è dedicata a montarli, dimostrando che ci sono molte strade tecniche possibili (dalla scelta dei tempi, ai tagli, alle sequenze più adatte), per raccontare storie.
Vito Frangione, infine, si è concentrato sulla regia, un “ruolo invisibile” che dà corpo alla storia attraverso le inquadrature, le riprese e i movimenti di macchina; partendo dai personaggi ideati nelle sessioni precedenti, i ragazzi e le ragazze hanno creato un filmato.
Anche Identità video ha dato vita a nuovi progetti all’interno delle comunità del Municipio VI: di fronte alla partecipazione e all’entusiasmo delle classi (soprattutto nei confronti della recitazione), Il Muretto ha deciso di creare dei laboratori di recitazione e improvvisazione con l’obiettivo di dare vita, nel tempo, a una vera e propria compagnia teatrale.
“I ragazzi e le ragazze hanno dato il meglio di sé nell’improvvisazione. Si sono sentit* bene e hanno tirato fuori tante cose. Per questo vorremmo creare una piccola compagnia teatrale: abbiamo avuto un riscontro enorme e crediamo che valga la pena investirci” – Vanessa, operatrice Il Muretto
Al progetto hanno partecipato: The Pills, Edoardo Ferrario, Nicola Guaglianone, Vito Frangione, Angela Favella, Roberto Cruciani. The Pills è un collettivo fondato da Matteo Corradini, Luigi Di Capua e Luca Vecchi nel 2011. Nella loro webserie YouTube da milioni di clic (THEPILLSeries) hanno affrontato con ironia temi vicini alle giovani generazioni delle periferie romane. Il 21 gennaio 2016 esce nelle sale il loro primo film, The Pills – Sempre meglio che lavorare, al quale hanno partecipato sia come interpreti sia scrivendo la sceneggiatura.
COMMUNITIES
Made in Rome è stato realizzato in collaborazione con quattro associazioni romane attive presso il III Municipio (Parsec, Laudes, e Rispazio) e il VI Municipio (Il Muretto), che lavorano costantemente con i ragazzi e le ragazze delle aree periferiche della città per coinvolgerl* in progetti creativi, didattici e formativi.
“Vedere i ragazzi e le ragazze arrivare, firmare e correre in aula per il laboratorio è stata una soddisfazione incredibile” – Francesco, presidente
Parsec Cooperativa Sociale (Municipio III)
Nasce nel 1996 con lo scopo di promuovere interventi e servizi in grado di rispondere alla complessità dei bisogni sociali emergenti, sia a livello locale che nazionale. Consapevole del ruolo culturale, civile e politico che esprimono le organizzazioni della cooperazione sociale e della loro capacità di determinare processi di democrazia, di partecipazione e inclusione, Parsec ha come obiettivo la piena espressione e realizzazione delle persone, dei gruppi, dei territori, favorendo l’attivazione di politiche di promozione del benessere e di inclusione sociale. Tra le sue attività: progetti di prevenzione e riduzione dei rischi connessi all’uso e abuso di sostanze; promozione del benessere e del protagonismo de* minori; sostegno alla genitorialità; superamento delle diverse forme di disagio e marginalità; formazione; mediazione sociale e dei conflitti; sicurezza territoriale partecipata.
Laudes (Municipio III)
È un’associazione fondata nel 2014 a Talenti, un quartiere dell’area nord-est di Roma, che si occupa di supporto allo studio e tutoraggio scolastico pomeridiano. Il lavoro di Laudes parte dalla convinzione che il supporto allo studio, sempre più richiesto negli ultimi anni, non abbia come obiettivo il successo scolastico, o almeno, non solo il successo scolastico, ma una più completa, variegata, inaspettata crescita della persona. Il lavoro degli educatori e delle educatrici parte sempre dall’ascolto e dalla comprensione delle mille sfaccettature: il momento educativo a Laudes non è quindi un semplice “Io insegno – Tu apprendi” asimmetrico, né una semplice zeppa alle eventuali carenze della scuola, ma una vera e propria relazione, uno spazio che invita i ragazzi e le ragazze a tirar fuori i loro veri interessi, le cose a cui tengono. Al contempo, Laudes è una comunità di insegnanti, che continuamente si confrontano e si supportano nel loro lavoro e nella loro formazione: il supporto pomeridiano non è inteso come un semplice “lavoretto”, ma un lavoro di cura che richiede tempo, preparazione, professionalità.
“Le scuole con cui abbiamo lavorato sono rimaste impressionate dall’incredibile accoglienza che i progetti hanno avuto tra i/le partecipanti. Ci hanno detto che l’esperienza è stata di grande aiuto per definirsi come individui” – Giulia, insegnante
“Il laboratorio, le classi, e tutte le figure professionali che ci hanno accompagnato in questo percorso hanno contribuito a creare la mappa per un tragitto futuro” – Paola, operatrice
Il Muretto (VI Municipio)
È un Servizio socio-educativo che sostiene forme costruttive di aggregazione e socializzazione, dove i/le giovani possono incontrarsi e intrattenersi per sviluppare competenze di tipo creativo, culturale, ludico, di informazione e formazione finalizzate alla promozione del benessere e alla prevenzione del disagio. Il Servizio è rivolto a preadolescenti e adolescenti di entrambi i sessi del territorio di Finocchio e Borghesiana, senza alcun limite dettato da situazione familiare, esistenziale, di etnia, condizione di disabilità, ecc. Il Muretto offre: un Centro di Aggregazione Giovanile, per attività ludiche, programmazione socio-culturale e laboratori a carattere ricreativo; attività di orientamento allo studio e al lavoro, sportello di ascolto per studenti, genitori e insegnanti; integrazione con altre istituzioni e/o servizi attivi sul territorio (Servizio sociale del Municipio, servizi della ASL RM/B, Servizio Sociale per minori del Ministero della Giustizia, realtà sociali, culturali e sportive del territorio); laboratori a carattere ricreativo; supporto scolastico e assistenza quotidiana alla studio.
“C’è stata partecipazione da parte di tutt*, le persone continuano a venire, ad andare al Muretto per avere ulteriori spunti, propongono progetti, si mettono in gioco, e per noi questo ha una valenza enorme. Hanno preso la cosa sul serio, l’hanno portata avanti con impegno e dedizione” – Rosi, operatrice
Rispazio (III Municipio)
È un’associazione di ragazze e ragazzi romani che hanno deciso di non ignorare i problemi del loro territorio e delle giovani generazioni che lo abitano. Rispazio agisce attraverso una riqualificazione che parte dalle persone, una rete che intreccia giovani mani e menti che hanno voglia di cambiare, creando prima di tutto spazi comuni di crescita e confronto. Rispazio lavora per costruire progetti di incontro e condivisione culturale. Uno degli obiettivi di Rispazio è dare vita a un luogo di espressione, di confronto, di formazione, di crescita per le giovani e i giovani generazioni della città.